Ciao a tutti oggi andiamo alla scoperta di Venezia
Questa città è molto famosa per i suoi monumenti, le sue calle ed i suoi canali.
Ma io vi porto con me alla scoperta di curiosità aneddoti e storie.
Seguitemi e lo scopriremo insieme.
Venezia detta Serenissima deve il suo nome a tre ipotesi diverse: la prima riguarda il Doge la più alta carica della città ma la sua carica riguardava solo la decisione delle guerre e la gestione della flotta mercantile. Per questa sua carica limitata dal popolo il doge veniva definito serenissimo.
La seconda ipotesi riguardava il clima sereno che si respirava all’interno della città grazie al suo dominio sui mari, sul commercio e sulla fiorente economia.
Venezia è un mondo a se stante, la città ha un’isola ed unica piazza : Piazza San Marco. Le altre piazze si chiamano campi o capitelli. Questi termini indicano le aree davanti alle chiese o a slarghi circondati da edifici.
Le strade vengono chiamate calle. Le calle sono strade pedonali con edifici su ambo i lati. Le fondamenta invece sono strade che costeggiano un canale. Le calle più importanti per le attività commerciali invece vengono chiamate ruga un esempio è la Ruga Rialto.
Per le vie d’acqua si usa il termini canale se la via è importante ampia e con molto traffico mentre il rio è una via più stretta, costeggiata da edifici che separa le isole dal centro storico.
Qual’è il simbolo di Venezia? Il leone alato è per definizione il simbolo della Repubblica di Venezia ed è molto diffuso sia all’interno della città sia nei luoghi a che erano sotto il dominio della Serenissima. Forse non sapete che il leone assumeva un particolare significato a seconda di come veniva rappresentato.
Se veniva raffigurato con una zampa poggiata su un libro aperto e le ali spiegate come lo possiamo vedere in Piazza San Marco rappresentava la sovranità della Stato.
Nelle altre città invece indicava che erano assoggettate al dominio di Venezia e dovevano paragli le tasse.
La residenza del Doge ha un loggiato superiore con tutte le colonne bianche tranne due che sono rosa. Perché?
La leggenda racconta che durante le cerimonie il doge prendesse posto proprio fra queste due colonne. Da qui emetteva anche le sentenze di morte. Il loro colore rappresentava il sangue dei condannati.
Un altra curiosità riguarda la torre dell’orologio dove anticamente veniva collocato il patibolo dei condannati a morte.
In piazza San Marco si può osservare un orologio con 24 ore. Nel XIV secolo le meridiane che all’epoca avevano il quadrante suddiviso in 24 ore, furono sostituite dagli orologi. Con il passare del tempo i veneziani si resero conto che contare tutti i rintocchi era complicato per cui a partire dal XV secolo si cercò di semplificare il sistema, riducendo il numero dei rintocchi delle campane ed in seguito fu modificato anche il quadrante degli orologi.
A Venezia si ha molti esempi di questo tipo di orologio ad esempio possiamo trovarlo in Piazza San Marco, l’orologio nei pressi di Rialto e quello del Fondaco dei Tedeschi.
Anche attorno al ponte di Rialto aleggia una leggenda.
Il ponte di Rialto fu costruito in legno nel 1264 e fu ricostruito più volte. Una volta fu inserito anche un ponte levatoio per il passaggio delle barche. Sul canal grande che era la principale via commerciale transitavano merci provenienti da tutto il mondo.
Nel XVI secolo si pensò di costruire un nuovo ponte in pietra. Il ponte di rialto fu completato nel 1591. Una leggenda racconta che il diavolo pretese l’anima de primo essere vivente che lo attraversava. L’architetto allora pensò di far passare un gallo, ma il diavolo scoperto il tranello, fece si che ad attraversarlo fosse proprio la moglie dell’architetto che aspettava un bambino. La donna partorì il bimbo che morì subito dopo e l’anima del piccolo rimase a lungo sul ponte prima di andare via, trasportata da un gondoliere.
Venezia è legata anche al gioco d’azzardo che divulgava durante il periodo d’espansione economica.
I casinò erano case private dove si poteva giocare a carte o a dadi e si diffusero già dal 1200. Il governo della Serenissima vietò i casinò nel 1506 imponendo sanzioni pesanti a chi venia sorpreso a giocare ai tavoli. Gli aristocratici rischiavano di essere sospesi per 10 anni dagli incarichi pubblici e i popolani essere esiliati.
Nonostante i divieti, i casinò prosperavano ugualmente e aumentarono di numero fino alla caduta della Repubblica. Nel 1774 si contavano ben 136 di cui oggi tuttavia rimangono poche tracce
Intorno al 1800 Venezia era conosciuta per la qualità dei prodotti farmaceutici preparati con spezie orientali. Questo commercio era molto redditizio e la Serenissima aveva il monopolio.
Con le spezie venivano prodotti innumerevoli prodotti farmaceutici e lo stato decise di controllare la qualità e la sua esportazione. Il mestiere del farmacista era un lavoro prestigioso. Nel seicento il commercio dei farmaci era florido che in città furono aperte circa 90 farmacie, il governo regolamentò la distanza fra una farmacia ed un altra ponendo una distanza di 100 passi circa 35 metri.
Un ultima particolarità di Venezia sono le pissotte cioè delle colate di malta che si trovano ad alcuni angoli delle calle che formano delle gobbe. La loro origine non è chiara sembra che siano state fatte per impedire ai malintenzionati di nascondersi agli angoli bui delle strade visto che tanto tempo fa le calle come quasi tutte le vie non erano illuminate. Quale sia poi la vera ragione non la sappiamo ma andando nella città della Serenissima sicuramente le noterete.