Ciao a tutti oggi vi porto alla scoperta di un simbolo di Napoli: Piazza del Plebiscito. Questa piazza si trova nel cuore del centro storico. E’ delimitata lateralmente da un colonnato chiusa da alcuni palazzi come palazzo Salerno, palazzo Reale e dalla chiesa di San Francesco di Paola. Questa enorme piazza si può dividere in due parti: la prima ai piedi della basilica di San Francesco di Paola che segue una forma semicircolare, mentre l’altra, che confina con il Palazzo Reale  ha una forma più rettangolare. Nei centri delle due zone si trovano, le due statue equestri di Carlo III di Borbone e di suo figlio Ferdinando I, realizzate dal Canova. Sulla piazza di trova la Basilica di San Francesco di Paola che è considerata una fra i più importanti esempi di architettura neoclassica italiana, fu costruita nell’Ottocento per volontà di Ferdinando I delle Due Sicilie. Il  colonnato si ispira a quello di San Pietro a Roma, mentre la forma ricorda quella del Pantheon. Sempre nella piazza si può ammirare il Palazzo Reale che si trova di fronte alla basilica. È una delle quattro residenze usate dai Borbone di Napoli durante il Regno delle Due Sicilie, oltre che uno dei luoghi d’arte più importanti della città. Un altro palazzo è quello della Prefettura, conosciuto anche come Palazzo della Foresteria, è sede dell’omonimo organo istituzionale che governa il territorio provinciale. Alle spalle dell’edificio, su piazza Trieste e Trento,  c’è l’ingresso al Caffè Gambrinus, storico bar napoletano e tra i più famosi d’Italia. Così come lo conosciamo oggi, il palazzo fu costruito nell’Ottocento sulla macerie di un ex convento domenicano. Davanti a questo palazzo si trova il palazzo Salerno edificato alla fine del XVIII secolo per opera dell’architetto messinese Francesco Sicuro. Attualmente è sede di uffici militari del Comando Forze Difesa Interregionale Sud. Costruito alla fine del Settecento, divenne prima la residenza di un generale e poi sede dei ministri di Stato di sua maestà borbonica. Il nome, invece, deriva da uno dei figli di Ferdinando IV, che nei primi anni dell’Ottocento fu nominato principe di Salerno. L’enorme spazio dove oggi sorge piazza del Plebiscito, la più famosa di Napoli, ospitava già un vasto slargo nel 1543 in conseguenza della costruzione all’epoca di un palazzo Vicereale voluto da Don Pedro de Toledo. Tuttavia,  con la costruzione del Palazzo Reale ebbe inizio anche il progetto di realizzazione di piazza del Plebiscito, affidato all’architetto Domenico Fontana. In origine si chiamava “largo di Palazzo”. L’attuale nome celebra il plebiscito del 1860 con cui il Regno delle Due Sicilie si univa al Piemonte dei Savoia e al resto dell’Italia. La complessa storia della piazza, che si identifica con quella dell’intera città, è ben spiegata attraverso le statue presenti nelle nicchie. Ognuna rappresenta una dinastia a cui Napoli è stata sottoposta, da Ruggiero II, detto il Normanno, primo vero re, fino a Vittorio Emanuele II. Nel 1963 la piazza fu trasformata in un grande parcheggio pubblico, per far fronte all’incremento di auto che si registrò in città negli anni del boom economico. Nel  1994 divenne pedonale. Una curiosità legata a questo luogo è di attraversare la piazza con gli occhi bendati in linea retta, partendo dalla porta del Palazzo Reale, che si trova proprio al centro fra le due statue equestri, ma praticamente nessuno riesce nell’impresa. In origine, la piazza aveva una forma irregolare con una  leggera pendenza della superficie impedisce a chi decide di attraversarla di proseguire dritto. Secondo la leggenda, la regina Margherita concedeva la salvezza ai prigionieri del Regno qualora avessero superato questa prova difficilissima , ma non ci riuscì mai nessuno a causa di una maledizione lanciata dalla stessa sovrana, che ancora oggi non permette di farcela.