Sulle colline intorno a Roveta sorge il vecchio stabilimento “dell’Acqua Roveta”.
Lo spettacolo che si presenta davanti ai nostri occhi è quello di un vecchio stabilimento abbandonato. La facciata è semi nascosta dai rampicanti, i solai sono sfondati. L’immobile è sorto alla fine dell’ottocento. La cosa che più ci colpisce quando ci troviamo davanti all’edificio è che tutto è rimasto intatto. Al suo interno, infatti, troviamo tutti i macchinari, fra cui la macchina per pastorizzare l’aranciata, i nastri trasportatori che portavano al piano inferiore migliaia di bottiglie di acqua e bibite. Da una piccola porta si accedeva alla sorgente e sempre da questo punto l’acqua sorgeva dalla roccia viva.
Questo stabilimento è nato grazie all’intuito di Scotti che aveva scoperto le caratteristiche e le virtù diuretiche di questa fonte. Negli anni cinquanta lo stabilimento fu ampliato, dalla Svizzera arrivarono nuovi macchinari destinati all’imbottigliamento e alla produzione di bibite. La fabbrica nel 1953 arrivò ad occupare circa ottanta operai, provenienti sia dai poteri del signor Scotti che da paesi vicini. Il marchio Roveta era divenuto famoso grazie anche alla cura di particolari come il design delle bottiglie a forma di arancia e il lancio di nuove bevande come il chinotto o la cedrata. La produzione era in notevole aumento e le bottiglie furono esportate anche in paesi lontani. Nel 1961 il signor Scotti morì e da lì in poi ci fu il declino.
La fabbrica ha cessato di esistere nel 1975, dopo la morte del suo fondatore. Adesso questo luogo è dimenticato e nascosto nel verde del bosco.