Ciao a tutti oggi scopriamo un borgo molto particolare: Borghetto sul Mincio. Questa piccola frazione si trova sul confine fra Lombardia e Veneto, questo luogo racconta di atmosfere antiche. La particolarità di questo luogo è che si trova immerso nella natura, circondato dalle acque del fiume tra alberi secolari. L’acqua è l’elemento predominante nella sua storia; infatti ha segnato i confini, ha scandito il ritmo delle pale dei mulini ed ha regolato il rapporto fra natura e uomo. Il fiume ha avuto un ruolo importante per lo spostamento strategico degli eserciti, dei pellegrini e dei viandanti. Durante il corso dei secoli Borghetto è stato conteso fra varie signorie fra cui gli Scaligeri, i Gonzaga, i Visconti, dalla Repubblica veneziana ed anche da Francia ed Austria. Il primo insediamento risale al periodo longobardo. Il suo nome significa insediamento fortificato. A fianco dell’antico guado, fu realizzata una “curtis regia”, cioè l’ ufficiale daziario preposto alla riscossione delle gabelle, dovute per l’attraversamento e la navigazione fluviale. Nello stesso periodo, si stabilirono nelle vicinanze coloni che iniziarono la coltivazione e la bonifica della parte pianeggiante della valle. Nel 1200 circa, fu edificato il piccolo monastero. Il complesso monastico, una chiesetta e qualche altro piccolo edificio, probabilmente svolgeva funzioni di assistenza ai molti bisognosi che transitavano nei territori.
Nel 1300 furono costruite alte mura merlate, circondate da un fossato. Due ponti levatoi consentivano da una parte l’accesso al fortilizio e, dall’altra, il collegamento con il primitivo ponte ligneo, per raggiungere la riva opposta , dove la Corte Regia svolgeva ancora funzioni di controllo dello scalo fluviale. La successiva costruzione del ponte visconteo, sbarrò per sempre il fiume alla navigazione e ne modificò il corso stesso. La lunga dominazione veneziana vedrà Borghetto perdere lentamente la sua funzione di presidio militare. La valle del fu molto contesa delle famiglie patrizie veronesi, che si disputarono la forza idrica del fiume, costruendo decine di mulini a ruota. Sotto la Repubblica di Venezia il borgo era diventato un centro agricolo. Qui sono stati costruiti i mulini per macinare il grano ed ottenere farina e inoltre veniva pilato, ripulito, il riso dal suo rivestimento. I mulini hanno funzionato fino al 1900, cioè fino alla produzione industriale.