Ciao a tutti oggi vi porto a scoprire un antico castello nel cuore del Casentino. Questo antichissimo maniero domina la parte sinistra del fiume Arno. La storia del castello risalgono all’anno mille. Qui risiedeva il Conte Guido di Teudegrimo primo discendente dei Conti Guidi di Porciano. Nel 1288 il famoso Conte ritiratosi dopo la battaglia di Campaldino derubava e assaliva i viandanti che passavano nelle vicinanze del castello. Nel 1291 il conte fu condannato a pagare 10.000 fiorini d’oro al Podestà di Firenze per aver derubato un mercante di Ancona. Anche il suo successore Conte Guido Alberto di Porciano fu anche lui condannato dalla Signoria di Firenze per aver tramato per rovesciare la stessa Signoria.Il 20 marzo 1349 il castello passò sotto il dominio del Comune di Firenze in quanto l’ultimo conte di Porciano Ludovico abbandonò tutti i beni terreni per vestire l’abito da monaco. Intorno al castello ruotano molte memorie storiche legate a Dante Alighieri. Si racconta che nel 1311 il poeta si reco al castello per convincere il Conte ad appoggiare l’Imperatore Arrigo VI appena incoronato e convincerlo a schierarsi con i ghibellini. Le cose però non andarono bene perché i Conti tradirono il patto di fedeltà verso l’imperatore e Dante immortalò il suo disprezzo verso i Conti nel XIV canto del Purgatorio della Divina Commedia. Un altra leggenda è legata al tesoro nascosto nelle mura del maniero. Attualmente possiamo osservare la Torre Palazzo di Porciano è la più grande del Casentino, con i suoi 35 metri e i sei piani di altezza. Inoltre si trovano due torri una occidentale trasformata in campanile della chiesa e due porte una a nord e una a sud. Il castello andò in rovina con la crescita del vicino paese di Stia molto più comodo per il commercio. I ruderi della fortificazione nell’800 quando il complesso apparteneva ai conti Goretti de Flamini furono restaurati e furono portate avanti anche delle ricerche archeologiche che portarono alla luce dei reperti che permisero di ricostruire lo sviluppo del castello. Fu recuperato anche il complesso di canalizzazione delle acque che dal tetto della torre affluivano ad una cisterna principale posta nel cortile e ad un altra più piccola destinata ad uso portabile. Osservando questo piccolo maniero può sembrare impossibile la sua grande potenza nel medioevo eppure a corte ruotavano cavalieri, nobili, ambasciatori e mercanti che dovevano passare sotto le mura per recarsi a Firenze. Il castello oggi e di proprietà privata ed a aperto al pubblico per visite guidate.