Ciao a tutti oggi scopriamo insieme un antichissima tradizione fiorentina: il Brindellone.

Questo carro è profondamente legato alla storia della città e allo scoppio del carro. Ogni anno per Pasqua in tanti si radunano in piazza Duomo per assistere ad uno spettacolo unico nel suo genere. Uno scintillio di colori che dissolvendosi nell’aria lasciano  posare lo sguardo sul Battistero e sulla Cattedrale. A Firenze il grande carro di fuoco protagonista dello scoppio di Pasqua è chiamato “brindellone“. Quello che vediamo oggi è stato realizzato e decorato  nel 1765. Il carro prendeva il nome dalla festa della Zecca fiorentina in onore del suo patrono San Giovanni Battista.  In questa occasione un  carro di fieno percorreva le strade fiorentine trainato da un uomo vestito in modo trasandato. Questa figura, rappresenta il santo eremita, chiamato a Firenze “brindellone”. Con questa espressione si indica quindi una persona con la camminata ciondolante e vestito in modo sciatto.Da allora ogni carro usato per le festività pubbliche venne battezzato dal popolo “brindellone”.  L’Accademia della Crusca,  definisce il brindellone come “persona molto alta ed eventualmente anche stupida o malvestita” e  viene indicato così anche un fannullone. Il Brindellone di Firenze è una torre pirotecnica a tutti gli effetti e anche la sua struttura ha un suo significato: sui fianchi sono presenti gli stendardi dei quattro quartieri storici (bianchi, rossi, verdi e azzurri), che si affrontano durante il torneo del calcio storico di San Giovanni. Non a caso, l’estrazione degli abbinamenti per le partite si svolge in piazza Duomo prima del volo della colombina dall’altare maggiore di Santa Maria del Fiore. Il Brindellone è alto circa 11 metri, lungo 3,40 metri ed è “imbottito” di 1.600 mortaretti, per un peso totale di 40 quintali. La sua casa si trova a ovest del centro di Firenze,  in un magazzino che è ben riconoscibile per l’alto portale di legno. Qui viene conservato tutto l’anno fino a alla mattina di Pasqua quando, montato su un carro, viene trainato da una coppia di buoi bianchi agghindati secondo la tradizione da fiori colorati fino a piazza Duomo. Viene scortato dal corteo di persone in costume: 150 tra fanti e sbandieratori accompagnano il Brindellone. Si racconta che questa antichissima tradizione risalga addirittura al tempo della prima crociata , quando il fiorentino Pazzino de’ Pazzi  salì per primo sulle mura di Gerusalemme,  nel 1099. Per ricompensare il suo atto di coraggio gli vennero donate ben tre schegge del Santo Sepolcro. Queste reliquie rientrarono a Firenze con lui e vennero conservate in vari luoghi fino a giungere alla Chiesa di Santi Apostoli dove sono tuttora custodite. Ma qual è il nesso fra scoppio del carro e brindellone? Il Sabato Santo alla popolazione  veniva consegnato il fuoco benedetto acceso dalle scintille sprigionate dallo sfregamento delle schegge, per dare vita al focolare domestico. Con il passare del tempo la cerimonia fu spostata al giorno di Pasqua e fu anche creato un carro per trasportare il “fuoco sacro”. Nel 1515 fu costruita una postazione fissa fra il Duomo e il Battistero di San Giovanni,  che rappresentava l’antenato del brindellone. Qui veniva distribuito il fuoco benedetto a tutta la città con lo scoppio di fuochi d’artificio e mortaretti. Come avviene lo scoppio del carro? Nella mattina di Pasqua: circa 150 metri di cavo posto a 7 metri di altezza collegano il Brindellone all’altare maggiore del Duomo. Da qui parte il volo della “colombina”, ossia l’innesco. Ricoperto con un impasto di gesso e cartapesta. Questo razzo  raffigura una colomba con un ramoscello di olivo nel becco parte dalla navata centrale della Cattedrale appena viene accesa la sua miccia, tocca il Brindellone dando inizio allo spettacolo pirotecnico e poi torna indietro fino all’altare.

Che significato ha questo volo? Se la colombina effettua il volo di andate e ritorno senza intoppi è un buon auspicio per la città. Una leggenda racconta che una delle poche volte in cui il volo ebbe intoppi fu nel 1966 quando ci fu la famosa alluvione.