Questo manicomio è stato costruito tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800. All’inizio era un Ospedale per la Carità e Opere Pie, in seguito divenne un collegio militare. L’edificio è composto da tre piani, un parco, due cortili interni ed è situato nel centro storico del paese.
Nel 1871 il vecchio collegio fu trasformato in Ospedale Psichiatrico e dedicato ad un celebre psichiatra V. Chiarugi.Oltre ad essere un luogo di cura qui veniva studiata la neurochirurgia con apposite attrezzature mediche una sala operatoria dedicata esclusivamente a questo scopo.
Intorno ai primi del 900 un medico era convinto che la pazzia fosse dovuta ad una sproporzione del volume tra cranio e cervello. Di conseguenza in questo ospedale furono eseguiti interventi chirurgici sperimentali per ottenere più spazio cranico.
La struttura con il tempo si è allargata oltre al primo padiglione chiamato “Chiarugi” dove si trovavano ricoverati uomini e donne sono stati costruiti altri padiglioni.Nel padiglione “Marro” erano ricoverati gli “uomini tranquilli”, nel padiglione “Tamburini” le “donne tranquille”, il “Morselli” che aveva celle di contenzione era destinati ai “pazienti acuti”.
All’interno del complesso ospedaliero si trovava inoltre una colonia agricola in cui veniva praticata l’ergoterapia ,che teneva occupati i malati tranquilli. Alcuni laboratori uno di ricerche cliniche, uno di radiologia, uno di anatomia patologica, uno di elettroterapia oltre alla sala operatoria.Nel parco si trovavano anche le cucine, la panetteria, la casa delle suore la centrale di riscaldamento ed altri piccoli edifici.
Questo complesso ospedaliero di soprannominato “la fabbrica delle idee” per rimarcare la differenza fra una fabbrica per la produzione di beni materiali ed un luogo produttivo di idee folli.Questo luogo ancora è ben conservato.
Nel più antico padiglione possiamo trovare una sala chirurgica quasi intatta, l’amministrazione con un archivio che è stato incendiato parzialmente, alcune camerate vuote.Anche questo luogo è stato dismesso ed in seguito abbandonato dopo l’entrata in vigore della famosa legge Basaglia.Questo come altri ci racconta un epoca di cui non dobbiamo perdere la memoria.