Ciao a tutti oggi scopriamo un nuovo borgo del Casentino: Stia. Percorrendo il fondovalle del Casentino dove il fiume Arno scorre troviamo il borgo di Stia. Il paese è attraversato da fiume Staggia che ha dato anche il nome al borgo. All’incrocio di questi due fiumi fin dal medioevo si trova un incrocio di quattro importanti strade che collegano quattro importanti luoghi: Firenze, Arezzo, Mugello e Romagna. Questo luogo fu ideale per la nascita di un mercato che si sviluppò fin dall’inizio del 1200 anche grazie al contributo dei Conti Guidi che nel colle sopra Stia avevano da poco costruito uno dei loro primi manieri. Questo borgo con una viabilità cosi importante e un mercato fiorente vi fu costruita una chiesa che però ebbe vita breve. Successivamente al suo posto fu edificata un altra e più sontuosa chiesa dedicata a santa Maria Assunta, l’attuale Pieve di Stia. La chiesa fu voluta dagli ambiziosi Conti Guidi che qui vollero anche il sepolcro di famiglia. Nel 2014 il borgo si è fuso con il vicino paese di Pratovecchio. Attraversando la strada principale troviamo dei verdi giardini con al centro una fontana in ferro forgiato. Il borgo infatti è famoso perché nei tempi passati, fin dal medioevo, veniva forgiato e lavorato il ferro battuto. Il fuoco, il ferro rovente e il fracasso delle martellate caratterizzano questo luogo.
Continuando la strada, questa, oltre i giardini udiremo un forte rumore d’acqua. Proviene da una cascata dello Staggia proprio dentro il paese che potremo osservare nel momento che saremo sul piccolo ponte. Quando il torrente ha acqua abbondante ed è illuminato dalle luci della sera, la cascata diventa molto bella, scenografica e molto chiassosa.
Pochi metri prima del ponte, a destra si trova una piccola chiesa. Si tratta dell’Oratorio della Madonna del Ponte. Una struttura molto semplice dove al suo interno possiamo vedere una terracotta che mostra una Vergine con Bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano.
Oltrepassato il ponte, ci troviamo una piazza, la parte di Stia più interessante dal punto di vista storico, architettonico e artistico. La piazza raggiunse il massimo della sua notorietà nel 1996 quando fu teatro di buona parte delle riprese del film “Il Ciclone” di Leonardo Pieraccioni. Anche senza questo evento cinematografico. La piazza ha la forma allungata e va a salire. Sui due lati più lunghi è delimitata da edifici con i porticati. Questa particolarità architettonica è tipica dei luoghi di mercato perché dava riparo a venditori e compratori in caso di maltempo. Anzi, il paese nacque e si sviluppò intorno a un mercato, a un importante crocevia e a una chiesa.
La facciata della chiesa che si trova nella piazza è in stile barocco. Cosa anomala per una pieve romanica. Questa parete della chiesa fu ricostruita nella seconda metà del XVIII secolo arretrandola di qualche metro così da allinearla agli altri edifici e dare più spazio a quella piazza tra le più importanti del Casentino dal punto di vista commerciale. Al suo interno la chiesa mostra l’originario stile romanico con colonne monolitiche sormontate da stupendi capitelli che dividono le tre navate. La Pieve è uno dei più importanti luoghi d’arte del Casentino. Qui sono conservate pregevoli opere di vario genere: terrecotte dei Della Robbia, fondi oro su tavola, affreschi, sculture in legno, tele. Tra tutte sono da citare una Madonna con Bambino su fondo oro di fine XIII secolo affine allo stile di Cimabue, la tavola dell’Annunciazione eseguita da Bicci di Lorenzo nel 1414, una Madonna con Bambino di Andrea Della Robbia, una terracotta invetriata del 1490 circa. Usciti dalla chiesa, iniziamo a risalire la piazza. Quasi in cima alla piazza si trova una monumentale fontana, opera del XIX secolo. Lungo il torrente Staggia ci troviamo davanti ad un grande edificio: il famoso Lanificio di Stia. La prima attività industriale del Casentino che dagli anni Ottanta fino al 1920 arrivò ad avere cinque stabilimenti attivi dando occupazione a 500 dipendenti.Il borgo fu ricordato da Dante nel purgatorio all’interno della divina commedia.