Ciao a tutti oggi vi porto con me a scoprire una cittadina antica: Tarquinia.

Il territorio tarquiniese si estende dagli ombrosi boschi dell’entroterra viterbese fino alle assolate spiagge della costa tirrenica.

L’etrusca Tarkna (in latino Tarquinii) era situata a dieci chilometri dalla costa, dove  si trovava  il suo porto principale, Gravisca, potente emporio del Mediterraneo. L’abitato  sorse e si sviluppò in una felice posizione geografica da cui dominava la sottostante vallata del Marta, emissario del lago di Bolsena; il corso d’acqua, oltre ad essere allora un fiume navigabile dal mare fino alla città, per secoli garantì agevoli contatti con il retroterra e molto contribuì all’affermazione politica ed economica della città. Pian di Civita, era il nome del pianoro da cui, per molto tempo, la potente città etrusca fu protagonista delle vicende politiche del Mediterraneo.  I contatti con il mondo greco e la trasmissione di nuove tecnologie e di nuovi modelli culturali, si accentua quel processo che porterà Tarquinia ad essere ritenuta una cittadina grande, fiorente  e la più ricca d’Etruria. Nel VI a.C. Tarquinia dominò sui  territori circostanti fino al lago di Bolsena. In questo periodo la città raggiunge un grande splendore sia politico che economico. E’ il momento di massima potenza della città e questi decenni di grande splendore economico e politico. Verso il IV secolo a.C. la città fu fortificata con un imponente cinta muraria, per difendere Tarquinia dai popoli celtici. Le ostilità fra Tarquinia e Roma sfociano in un conflitto tra il 358 ed il 351 a.C. che si conclude con una tregua di 40 anni; nel 308 a.C. dopo un nuovo scontro armato, la tregua viene rinnovata per un periodo di ulteriori 40 anni. Nel III sec. a.C. la città viene definitivamente sconfitta da Roma.  Nel 181 a.C., sul sito dell’antico porto, Roma fondò Gravisca, una colonia marittima. Nel 90 a.C.  Tarquinia ricevette il diritto di cittadinanza romana e diventò un municipio retto da un collegio di quattro magistrati. Nel periodo imperiale la decadenza divenne inarrestabile e nell’alto medioevo la città si spopolò. L’attuale Tarquinia, dal momento della sua formazione fino allo scorso secolo, fu chiamata Corneto e dal 1922 cambiò nome in Tarquinia.  Il nome deriva dalla presenza di piante di corniolo.  Una leggenda racconta che il nome derivato dal mitico re Corito, suo fondatore e progenitore di Enea.